domenica 23 ottobre 2011

"Voglio tornare a Catania"

Il dramma di Laura Salafia a PrimaLineaTg: per la prima volta in tv parla la ragazza ferita durante una sparatoria in piazza Dante e ricoverata nel centro riabilitativo di Montecatone (Bo) da luglio del 2010. All'interno l'intervista
22/10/2011
Il ricordo lucido di quella mattina, il difficile percorso riabilitativo, il desiderio di vivere a Catania e tornare a studiare tra le mura della sua Facoltà, al monastero dei Benedettini. Mai una parola di rancore né per quanto le è accaduto né per chi ha sparato quella pallottola che le ha cambiato la vita. Ma non può dimenticare: "Arrivare al perdono? Un percorso intimo e lungo, al momento è un problema che non mi sono posto".

Nella lunga intervista, la prima in tv, concessa al direttore di Telecolor, Michela Giuffrida, e trasmessa nello speciale di Prima LineaTg, Laura Salafia ha soprattutto chiamato in causa le istituzioni (la Regione, il Comune, l’Università), che "dopo il clamore sembra si siano dimenticati di me".

Raccolto e sostenuto da Telecolor, l’appello di Laura, da Montecatone, dove si trova ricoverata, ha chiamato in causa i rappresentanti istituzionali, costringendoli a precisi impegni. Dal sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, la garanzia a riunire una rete di associazioni di volontariato per l’assistenza quotidiana non specialistica.

Il rettore di Catania, Antonino Recca, ha promesso un primo contributo dell’Ateneo di 10mila euro. Rassicurazioni anche dal governatore Raffaele Lombardo e dall’assessore all’Istruzione, Mario Centorrino, pronti ad agevolare il rientro di Laura: "Presto le faremo visita". E poi, soprattutto, la disponibilità dell’Unità spinale dell’ospedale Cannizzaro, ad accogliere Laura non per un "ricovero-parcheggio", come temuto dalla ragazza, ma per una fase che la prepari al passaggio verso una casa attrezzata e idonea alle sue esigenze, nella "sua" Catania.

Telecolor lancia una sottoscrizione per aiutare la ragazza a tornare a Catania, tra i suoi cari e i suoi affetti. Ecco il numero del conto corrente intestato a Laura Salafia presso il Monte dei Paschi di Siena: Iban IT 85 F 01030 16918 000001267714

sabato 8 ottobre 2011

Studenti in piazza contro tagli; blitz e uova

di Angela Abbrescia
ROMA - E' cominciata all'alba portando alcune sveglie davanti a Palazzo Chigi, è proseguita con cortei in decine di città e si è conclusa con l'occupazione simbolica per 15 minuti dei binari della stazione Ostiense a Roma; nel mezzo, slogan contro il governo, lanci di uova e vernice, fumogeni, tensione con le forze di polizia. La protesta degli studenti ha mobilitato oggi in tutta Italia decine di migliaia di ragazzi - 100 mila secondo gli organizzatori, 50 mila secondo la polizia - per denunciare lo stato dell'istruzione in Italia e i tagli, ma tra gli obiettivi il Governo e il ministro dell'istruzione si sono mescolati al mondo della finanza, con Moody's e le banche.
"Le aule scolastiche cadono e pezzi e 200 mila studenti universitari rischiano di perdere la borsa di studio" hanno spiegato i ragazzi della Rete della Conoscenza, secondo i quali "con la scusa della crisi, il governo sta scaricando sulla nostra generazione tutto il peso dell'austerity". "Ora i conti li fate con noi" è stato lo slogan più diffuso nelle manifestazioni, insieme a "Il futuro non è scritto", "Noi il debito non lo paghiamo" e "Gelmini, Gelmini, dimissioni!". La mobilitazione era indetta dall'Unione degli Studenti, il "sindacato" delle scuole superiori, a cui si sono uniti gli universitari di Link e tutto il movimento studentesco. E la partecipazione, dicono i promotori, è stata altissima ovunque, nelle metropoli come nei piccoli centri, "segno che i tagli del governo a scuola e università stanno creando un disagio reale": 25 mila persone a Roma, 15 mila a Torino, 8 mila a Napoli, 5 mila a Genova e Milano. Numerosi le azioni dirette di protesta, soprattutto a Roma, dove sin dall'inizio del corteo gli studenti hanno lanciato petardi, fumogeni e inscenato blocchi stradali; hanno poi proseguito oltre il percorso autorizzato, bloccando il lungotevere e lanciando contro le forze dell'ordine palloncini pieni di vernice, per poi fermarsi di fronte al Ministero dell'Istruzione e quindi tornare alla Piramide; qui i manifestanti hanno bloccato un'auto blu e alcuni studenti l'hanno assaltata con calci e sputi. Il corteo ha poi fatto irruzione nella stazione Ostiense, bloccando i binari. Bilancio: decine di giovani identificati che saranno denunciati, il traffico nella capitale in tilt e il sindaco, Gianni Alemanno, che chiede "regole condivise per garantire il diritto alla protesta ed il diritto alla mobilità".
A Milano gli studenti hanno lanciato uova e vernice contro le sedi di alcune banche; attimi di tensione con la polizia davanti alla stazione centrale, ma poi i manifestanti sono riusciti a passare in corteo intorno al Pirellone, sede della Regione. Lancio di uova con vernice contro le vetrate di alcune banche anche a Pisa. Contestazione al Consiglio Regionale, alla Provincia e alla sede della Lega Nord a Trieste, mentre i cortei sono arrivati davanti agli ufficio scolastici regionali a Bari e Cagliari. A Torino sono stati appesi degli scontrini sulle vetrine dell'Unicredit, mentre a Genova due cortei hanno bloccato diverse zone della città per poi contestare il salone nautico e occupare uno spazio in piazza Sarzano. A Napoli, piazza Borsa è stata ribattezzata "piazza Reddito per tutti" e gli studenti, dopo aver calato lo striscione "Indignarsi non basta" dal rettorato dell'Università Federico II, hanno soffiato bolle di sapone contro la polizia che tentava di bloccare il corteo. Striscioni, fumogeni e uova contro la sede di Equitalia a Cosenza. "Dai cortei di oggi comincia una straordinaria stagione di mobilitazione" annunciano alla fine gli studenti: domani con i lavoratori del pubblico, il 12 ottobre all'iniziativa "occupiamobancaditalia" in continuità con le proteste di New York, e il 15 ottobre a Roma per la giornata mondiale di mobilitazione lanciata dagli indignados spagnoli.