martedì 20 settembre 2011

Bentornati a Scuola!!!

Dopo pochi giorni dal suono della prima campanella dell'anno scolastico 2011/2012, ci si rende conto che le situazioni infrastrutturali e non degli impianti scolastici, sono tra le peggiori, nonostante vecchie denunce e segnalazioni.
Vi sono strutture catanesi che rischiano di non vedere alcun alunno presente nelle proprie aule a causa di insostenibili disagi igenico-sanitari come reclamato dai genitori degli studenti dell'Istituto "LIVIO TEMPESTA" di via Gramignani.
Nei pressi del plesso scolastico vi è la presenza di diverse discariche abusive che obbligano, letteralmente, genitori e figli ad effettuare lo slalom per poter accedere alla Scuola.
Per non parlare di quelle strutture abbandonate adiacenti all'Istituto, dove ogni sorta di animale, dolente o nolente, va a morire giungendo ad uno stato di putrefazione tale, da causare un fetore così insostenibile che provoca nei piccoli studenti, sintomi come vomito e mal di testa.
E' giustificata la dichiarazione di quei genitori che ritengono più opportuno lasciare i propri figli a casa invece di mandarli a scuola con il rischio di ammalarsi.
Naturalmente i problemi non si limitano a questo, visto i tagli stabiliti dalla nuova riforma scolastica, destinati ad alcune materie di tipo umanistico come ad esempio:Storia dell'arte; Latino e Greco; Filosofia; Storia ecc.
a discapito inesorabilmente degli altri settori. Senza ovviamente parlare di precari ed assurde assunzioni come il caso di quella Signora che si è ritrovata un posto di lavoro con stipendio fisso come bidella.
Che c'è di strano? Che la Signora andrà in pensione dopo solo quattro mesi dall'assunzione per limiti di età occupando, certo non per colpa sua, un posto che poteva essere destinato ad uno degli innumerevoli precari italiani.
Un altro esempio è l'insegnante che passa di ruolo dopo circa trentasei anni di precariato, anch'essa a poco più di due anni dalla pensione.
La scuola italiana è ormai un colabrodo che in piccolo riflette i problemi nazionali e dei vari settori che compongono l'Italia stessa.
Inutili i vari striscioni scritti dai ragazzi, che citano la frase: "Il futuro siamo noi".
Chi è sopra di noi, sta ormai pensando di salvaguardare il proprio futuro ed il proprio presente, riducendo gli italiani ad un popolo privo di sogni, di speranze ed aspirazioni e di cui l'unico pensiero è vivere o meglio sopravvivere, giorno per giorno.

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